• Il campo, il fuoco, la tavola

Il campo, il fuoco, la tavola06/06/2024




il pane selvaggio
 
La fame, certo, è gran condimento, e “sacco vuoto non sta in piedi”, dice Bertoldo. Così, nel Ritorno di Bertoldo Alfredo Panzini, ironico, sapiente padrone di casa, introduce al tema affascinante al centro dell’esposizione di quest’anno: la coltivazione dei campi, la preparazione del cibo, la tavola imbandita e partecipata.
 
Un tema che completa l’allestimento dedicato alla terra e all’ambiente rurale, realizzato lo scorso anno, guidando curiosità e interesse sulla produzione e il consumo degli alimenti, a partire dagli attrezzi usati nei campi per la coltivazione, a seguire con gli strumenti adottati nelle cucine e, infine, gli oggetti per il consumo e la tavola – quotidiana e festiva. Dalla cuccagna all’inferno-cucina, dalle mitologie carnevalesche alle fantasie dei poveri, dall’ingegnosità degli strumenti alla bellezza degli oggetti – sia pur ‘poveri’, ma ancor oggi ricercati – sulle tavole del quotidiano, ma senza ignorare le “feste”.
 
Sarà nostra guida uno dei più celebri, grandi studiosi di tale vasta tematica, specie in Emilia Romagna: Piero Camporesi, autore di numerosi, affascinanti saggi che ci accompagneranno in un appassionante viaggio nel ‘ventre’ della campagna. Ma entusiasta compagno di strada dei visitatori sarà lo stesso Alfredo Panzini, là dove inventaria un immaginario “museo antropologico” o descrive le tecniche di produzione del grano – con i tempi, le modalità della semina, del raccolto, della trebbiatura. Là dove evoca le usanze alimentari dei contadini, la gloria del vino e del pane e così anche la festosa, fascinosa usanza del carro dell’uva...
 
Alle loro parole fanno immediato riscontro, nelle vetrine, stoviglie e strumenti per la preparazione dei cibi, provenienti dal MET, il museo etnografico di Santarcangelo. Alle pareti, le iconiche immagini del grande fotografo Pier Paolo Zani, che ha dedicato “quasi quarant'anni di lavoro sul campo e di indagine fotografica appassionata [...] sempre in un rigoroso bianco e nero, usando una semplice macchina fotografica come un prolungamento delle proprie mani, a raggiungere altre mani, a cogliere volti disincantati, a scovare le radici profonde che uniscono in simbiosi il lavoro dell'uomo al suo contesto di paesaggio e di terra”. (Paola Sobrero).
 
Si apre così un nuovo capitolo nella storia del museo: un capitolo capace di catturare nuovi visitatori, ma anche appassionati del tema e non da ultimo studiosi di alimentazione, folclore e società. Alcuni di loro saranno chiamati a condividere con i visitatori il loro interesse per questi temi, trasformando la mostra in una fiammeggiante passerella di sapienti pronti al dialogo.
 
Mostra a cura di Claudio Ballestracci e Maria Gregorio
 
Inaugurazione: venerdì 21 giugno 2024, ore 20:30
 
dal 21 giugno all'8 settembre, tutti i giorni da martedì a domenica, dalle 21:00 alle 23.00
 
INGRESSO LIBERO